Un progetto strategico che rappresenta un modello da replicare su tutto il territorio. Così l’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Alessandro Fermi, ha definito la realizzazione del nuovo Campus Nord Bovisa del Politecnico di Milano in occasione della firma dell’accordo tra l’ateneo milanese e il ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, avvenuta oggi a Milano. All’evento sono intervenuti il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano e Ferruccio Resta, presidente della Fondazione Politecnico di Milano. Tra i presenti anche l’assessore alle Infrastrutture e alle Opere Pubbliche di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi.
“Regione Lombardia – ha sottolineato Fermi – ha creduto moltissimo, fin dall’inizio, in questo progetto, anche dal punto di vista economico. Abbiamo stanziato 55 milioni di euro, risorse rilevanti che testimoniano l’importanza strategica di questo investimento. Nel suo complesso, il progetto rappresenta un modello da replicare sul territorio, sia in termini di collaborazione sinergica tra istituzioni pubbliche, sia in termini di riqualificazione urbana, sia in termini di strutture realizzate: il campus universitario e il parco scientifico. In questa nuova sede del Politecnico verrà infatti creato uno spazio di confronto tra imprese, startup, mondo dell’innovazione e mondo della ricerca. Questo è l’approccio innovativo al futuro, insito nel DNA del territorio lombardo, su cui puntiamo per correre più veloce degli altri”.
“Dobbiamo essere molto soddisfatti di iniziative come questa che contribuiscono a rendere il territorio sempre più attrattivo per i giovani e a trattenerli in Lombardia – ha aggiunto l’assessore – grazie a questo progetto riusciamo a offrire infatti servizi efficienti legati al loro percorso di studi, ma anche a servizi collegati come le residenze universitarie. A ciò si aggiunge la creazione di un ambiente in cui si favorisce la partecipazione del mondo privato, centrale per fare in modo che chi studia qui possa restare sul territorio contribuendo ad aumentarne la competitività”.
“E’ un progetto molto interessante che vedrà, al termine del processo di riqualificazione, anche la realizzazione della nuova stazione di FNM Milano-Bovisa – ha detto Terzi – l’intervento si inserisce nel percorso più ampio di riqualificazione urbana di questa zona di Milano. Ciò porterà vantaggi non solo per i milanesi, ma anche per tutti i lombardi e tutti gli italiani”.
Regione Lombardia co-finanzia questa operazione con 55 milioni euro. Di questi, 25 milioni provengono dall’Accordo di Programma siglato nel 2022 che utilizza risorse inserite nel ‘Piano Lombardia’ (L.R. 9/2020), mentre i restanti 30 milioni derivano dal Protocollo d’intesa siglato da Regione e Politecnico di Milano con il quale si mobilitano risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione della programmazione, 2021-2027. Il finanziamento di 30 milioni legato al protocollo di intesa tra Regione e Politecnico di Milano è contenuto nella recente convenzione con l’ateneo e sarà utilizzato per gli interventi necessari alla realizzazione degli edifici in cui saranno allestite nuove aule.
Questo intervento si inserisce nel quadro più ampio del progetto di rigenerazione urbana dell’area Bovisa Goccia di Milano, curato dallo studio Renzo Piano Building Workshop, che prevede la realizzazione di: un nuovo Campus universitario con un Parco scientifico costituito da edifici per aule e residenze universitarie, edifici dedicati alla nascita di nuove start-up e incubatori d’impresa, un centro dedicato all’innovazione; la rete delle stazioni di Bovisa e Villapizzone con un sistema integrato di collegamenti ciclopedonali, tranviari e stradali; una grande Foresta Urbana; nuovi servizi legati sia al Campus sia al nuovo polo delle Scuole Civiche milanesi (sala conferenze, food-court, laboratori per la ricerca sull’intelligenza artificiale, spazi per l’arte);
L’obiettivo è creare un nuovo quartiere urbano in cui funzioni pubbliche e private si sviluppano sinergicamente in un’ottica di sperimentazione, sostenibilità, ricerca e innovazione tecnologica.
In base alle recenti stime temporali, i lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2024 e terminare circa 4 anni dopo.